Oggi si è tenuta l’Assemblea Generale del BIE – Bureau International des Expositions (qui la diretta streaming)
Parigi, 20 Giugno 2023
“L’Italia conosce l’importanza economica e strutturale di ospitare un’Expo a Roma con 50 miliardi di ricaduta economica sul territorio. Parliamo di un cambio strutturale del posizionamento strategico di Roma: la nostra capitale non solo come città bella e attrattiva, ma anche una delle capitali economiche del mondo, perché l’attrattività dev’essere complessiva, non solo turistica”.
Lo ha detto Lamberto Mancini, direttore generale della Fondazione Roma Expo 2030, oggi a Parigi in occasione all’Assemblea Generale del Bureau International des Expositions. La Fondazione è nata un anno fa, da un’idea di Unindustria, per supportare la candidatura di Roma per l’Expo 2030, affiancando il comitato promotore: tra i suoi scopi, quello di sensibilizzare il tessuto produttivo privato. Diverse sono le aziende che, con questo obiettivo, hanno aderito alla Fondazione e molte altre sono in itinere d’ingresso per la creazione di una rete di preziose connessioni in campo istituzionale, associativo, imprenditoriale, culturale e sociale che hanno questo obiettivo. “Il nostro è un messaggio molto chiaro” – spiega Mancini, già atterrato a Parigi – “Da quando esistiamo siamo vicini al comitato promotore, che significa essere vicini al sistema Paese. Il tessuto produttivo italiano supporta e vuole che si vinca questa candidatura perché ha compreso il senso economico e strutturale di ospitare un Expo. Le aziende del territorio sono consapevoli dell’importanza dell’impatto”.
Mancini spiega che “il supporto viene dato con contributi economici per finanziare azioni insieme al comitato, con operazioni specifiche delle singole aziende e anche dimostrando agli occhi del Bureau International des Expositions che le imprese vogliono questa candidatura. Stiamo facendo sistema in un territorio in un cui è difficile farlo e io sono qui per testimoniare che la fondazione è accanto al sistema Paese per vincere questa candidatura, sono sicuro che faremo molto bene come Italia”.(ANSA)
In serata Mancini ha rilasciato una dichiarazione anche all’Adnkronos: ”Abbiamo una unicità che oggi è stata fortemente sottolineata: la combinazione tra quello che Roma e l’Italia possono offrire al mondo e il fatto che il mondo ci conosce ormai da tempo. L’Italia ha inserito la campagna per vincere Expo in un dialogo che esiste da tanto tempo – ha sottolineato Mancini – Oggi tutto questo è emerso con forza: sono stati sottolineati i decenni di cooperazione con il mondo, l’intervento di Samantha Cristoforetti ha fatto capire che l’Italia è già dentro la tecnologia. Anche la posizione di Meloni è stata molto forte, nel dire sono qui per convincervi che Roma e l’Italia sono il posto giusto per incontrarsi in questa fase che sta vivendo l’intera umanità. E’ emersa con forza la solidità della nostra candidatura. L’Italia sta inserendo l’enorme potenziale di ospitare Expo 2030 in una storia di rapporti con il mondo che, certo si può far risalire a 2500 anni fa, ma molto più semplicemente caratterizza anche solo gli ultimi decenni. E’ stata una presentazione calata su quello che l’Italia sa fare: parlare con il mondo, il dialogo tra religioni, l’abitudine a confrontarsi, la continuità dei rapporti con tutti i continenti, il peso della storia vale se uno si candida ad ospitare un evento simile”. ”La partita rimane a tre, anche la Corea ha messo in campo delle ottime forze. Meloni è stata molto elegante quando come prima frase ha detto ‘auguro il meglio agli altri due contendenti ma noi siamo qui per vincere’. Noi siamo qui per vincere. Io rappresento il tessuto produttivo, la nostra Fondazione nasce per supportare in ogni modo possibile la candidatura di Roma a Expo 2030. Le imprese produttive sanno perfettamente che Expo non è un evento è un cambio di paradigma nello sviluppo economico del territorio. Lo abbiamo visto già con Milano. Expo è una piattaforma che cambia radicalmente il posizionamento di una città. Roma è conosciuta nel mondo per le cose che sappiamo tutti, arte, storia, bellezza. Expo aggiunge a tutto questo un posizionamento di città che sta nel mondo anche come capitale economica, di attrazione a 360 gradi. Una attrazione del mondo che vede in Roma anche una opportunità di business. Sarebbe molto utile al posizionamento strategico di Roma in un mondo in cui le grandi città vanno a competere più degli stati. Roma ha tutto il potenziale per diventare una capitale anche nel business”. ”Le imprese vogliono vincere questa partita di Expo perché capiscono che per l’Italia, per Roma e per il Lazio è un cambio radicale, di infrastrutture, di tecnologia, di visibilità nel mondo. Di tutto”.