In provincia i pilastri rimangono commercio, ceramica, edilizia e il settore alimentare: l’intervista su Il Messaggero


Un tessuto imprenditoriale vivace e tante conferme dalla classifica delle aziende della Tuscia per fatturato e per crescita. Compresa quella della rappresentatività sul territorio dell’associazione che guida. A esaminare i dati con un’intervista a Il Messaggero è Sergio Saggini, a capo di Unindustria Viterbo.

 

Presidente Saggini, i risultati della classifica la sorprendono o sono dati attesi?

“Si tratta di dati che confermano nella sostanza quali siano i pilastri fondamentali della nostra economia: commercio, ceramica, edilizia, alimentare. No, non sono stupito, conosco bene la forza del nostro tessuto imprenditoriale e la vivacità delle aziende. Mi piace notare, peraltro, che molte di quelle in classifica sono imprese associate ad Unindustria, addirittura cinque sulle prime dieci, a dimostrazione che la nostra associazione sa interpretare le esigenze del territorio”.

 

Guardando il report, il settore con la migliore performance risulta quello edile. Quanto è contato l’effetto dei bonus in questa crescita? E quali le ricadute con la fine degli incentivi?

“Vero, il settore edile ha fatto registrare risultati molto buoni nel 2022 grazie anche (ma non soprattutto) all’effetto dei bonus edilizi. Basti pensare che anche nel 2023, pur non raggiungendo i livelli del 2022, i fatturati si mantengono buoni: non c’ è stato, insomma, un crollo verticale, anche perché stiamo parlando di aziende già strutturate. Certo, per il 2024 un po’ di preoccupazione c’è, ma confidiamo nel fatto che i lavori derivanti dai bandi del Pnrr – a Viterbo, peraltro, sono già stati aggiudicati tutti i lavori previsti – possano assorbire tutta la manodopera in eccesso derivante dalla fine dei bonus edilizi”.

A livello generale, come giudica lo stato di salute delle aziende del Viterbese?

“Quella viterbese è una realtà imprenditoriale vivace, con aziende conosciute anche a livello internazionale. Penso per esempio al Distretto ceramico di Civita Castellana, leader mondiale per design e innovazione. Scontiamo un problema di crescita dimensionale, è vero, che ci consentirebbe di competere meglio sui mercati. Su questo aspetto dobbiamo aprire una riflessione”.

 

Quali le prospettive per il prossimo futuro?

“Le previsioni Istat per il Pil italiano sono dello 0,7% sia nel 2023 che nel 2024, in rallentamento rispetto al 2022. Difficile dire come farà la Tuscia, probabile che seguirà il trend nazionale. Nel 2024, infatti, dobbiamo essere pronti ad affrontare un possibile rallentamento”.



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