Uno strumento di supporto alle associazioni e ai fundraiser impegnati nelle campagne di crowdfunding. Nasce con questo intento Virtual Manager, un servizio messo a disposizione della sua community, ma non solo, da parte della piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso. Inserendo pochi elementi di base in un form, Gpt elabora un piano per la campagna, con testi promozionali, target di raccolta e social da utilizzare. Uno strumento che permette di affinare l’efficacia in chi prima si affidava al fai-da-te e di sgravare di un’incombenza di base i curatori delle campagne.

Un supporto per i fundraiser

«Noi cerchiamo di guardare a tutto ciò che è innovazione, studiarne pregi e difetti e poi metterla a disposizione gratuitamente della nostra community. Lo abbiamo già fatto altre volte, per esempio con Data Crowd che permette di analizzare i dati una campagna di crowdfunding – spiega Angelo Rindone, che ha fondato nel 2005 Produzioni dal Basso, la prima piattaforma italiana di crowdfunding – Inoltre noi siamo una piattaforma orizzontale che oggi ospita 350 progetti, non possiamo offrire a tutti aiuto diretto. Per cui abbiamo pensato di costruire, attraverso questo strumento, un percorso di campaign management, di accompagnamento nella campagna. Può aiutare soprattutto i fundraiser e le associazioni meno esperte a trovare un iniziale spunto sui numeri, il target, il piano editoriale ecc.».

Come funziona

Gli utenti accedono gratuitamente al sito, dove è necessario lasciare una mail a cui sarà inviato il report, una volta elaborato. Per richiedere il report è sufficiente compilare alcuni campi come la categoria del progetto, una breve descrizione dello stesso, il budget da raccogliere, le ricadute sul territorio, il soggetto proponente, i canali di comunicazione che si intendono utilizzare. Il risultato è un file, elaborato in pochi minuti, con tutti gli elementi per impostare una campagna: i test, i numeri di target, il piano editoriale, suggerimento per i titoli o la costruzione del video ecc.

Come è addestrata la Ia

Il servizio però non è diretto, Produzioni dal Basso non ha messo a disposizione degli utenti un tool di chat. «Abbiamo costruito un percorso con semplici domande che ci dà informazioni sulla campagna potenziale che noi inseriamo in un “prompt”, una richiesta molto articolata che poniamo all’intelligenza artificiale dandole due tipi di informazioni, quelle del nostro utente e quelle che le diamo noi rispetto alle tematiche di mercato con dati come la donazione media, tassi di conversione, target, metodi pagamento ecc. Dati che arrivano da migliaia di progetti alle nostre spalle per quasi 24 milioni di transato di Produzioni dal Basso. In questo modo la risposta è molto pertinente dando informazioni utili e precise per fare una buona campagna di raccolta fondi. Il report che ne esce è unico e personalizzato» aggiunge Rindone.

Le potenzialità

Le potenzialità future dell’intelligenza artificiale in questo settore sono vaste, per esempio nella misurazione di impatto generato dal progetto. «Questi sono strumenti di accompagnamento, suggerimenti, strumenti che servono a velocizzare il lavoro e a migliorare le performance. La supervisione umana, però, resta fondamentale. Il valore aggiunto umano resta, per esempio per le campagne più complesse e innovative. Così ci possiamo concentrare sulla parte relazionale, che è fondamentale nel nostro lavoro. Insomma se alcune attività possono essere demandate, seppure supervisionate, altre possono diventare la nostra priorità».



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