I due nuovi fondi
Per i nuovi fondi, Neva Sgr ha fissato «obiettivi sfidanti, supportata dagli ottimi risultati finora conseguiti, dalla progressiva estensione della rete di relazioni internazionali e dal crescente interesse, anche in Italia, del venture capital come strumento di investimento per operatori qualificati e clienti private» si legge in una nota della società.
«I nostri fondi – afferma Remmert – consentono agli investitori di contribuire alla creazione e allo sviluppo di piattaforme tecnologiche innovative su settori chiave dell’economia e della società. L’obiettivo è generare un alto rendimento di capitale partecipando attivamente alla soluzione di grandi problemi globali. I nuovi fondi Neva II andranno a rafforzare ulteriormente il nostro impegno, investendo complessivamente 500 milioni di euro, ad esempio in campo medico in progetti per la cura di malattie oncologiche e autoimmuni».
Neva II punta a una raccolta finale di circa 400 milioni di euro, da investire nelle migliori aziende emergenti altamente innovative a livello mondiale, mentre Neva II Italia prevede di raccogliere 100 milioni di euro da riservare alle realtà italiane. Entrambi i fondi hanno il mandato di concentrare la propria attenzione su società che operano in settori di prioritaria importanza per il futuro del pianeta, quali le scienze della vita, la transizione
energetica, la trasformazione digitale, la produzione manifatturiera di nuova generazione e l’aerospazio.
«Oggi lanciamo i secondi fondi. E’ una sfida veramente importante per dimensioni (500 milioni contro i 250 milioni del primo fondo). Abbiamo alzato l’asticella della sfida in modo incredibile. Avevamo l’ambizione quando siamo diventati Sgr di diventare un player in Italia importante nel venture capital. Con i due fondi attuali eravamo già uno dei grandi player in Italia. Ora vogliamo esserlo a livello europeo, approcciando la nostra nuova sfida senza perdere ma migliorando le nostre caratteristiche: serietà, intensità del lavoro, trasparenza» chiosa il presidente.