(Il Sole 24 Ore Radiocor) -La capacità di avere un’idea, svilupparla, adattarla alle esigenze del mercato ed “esportarla” a livello internazionale, lavorando con i big del settore tecnologico, della moda, della consulenza e dei servizi per l’ingegneria. E’ questo il filo conduttore della storia di Covision Media, azienda altoatesina che, unica nel suo genere, produce e sviluppa 3D scanner che generano modelli 3D di altissima qualità e relightable. Questo significa che, attraverso l’intelligenza artificiale si misura il riflesso della luce dell’oggetto e di fatto si creano dei digital twin, dei “gemelli digitali” degli oggetti, con applicazioni sui mercati dell’e-commerce, retail, gaming, robotica e intelligenza artificiale generativa.
Tra i clienti della società, c’erano già colossi come Adidas, Inditex, Goretex e Zara, e ora si è aggiunta Meta: «Abbiamo utilizzato uno scanner all’avanguardia di Covision Media per catturare la geometria e le proprietà dei materiali degli oggetti e poi li abbiamo messi a punto per ottenere un realismo senza precedenti», si legge nella nota del gruppo di Mark Zuckerberg. Più nel dettaglio, Covision Media lavora con Meta Reality Labs, dove sono stati installati gli scanner 3D della società italiana, in particolare con il team project Aria.
La storia di Covision Media, partita da Bressanone e arrivata fino alla Silicon Valley, è una storia di successo, idee e voglia di realizzarle, come spiega a Radiocor Franz Tschimben, cofondatore della società: «Io non sono un ingegnere, ma lavoro da dieci anni nel campo della visione artificiale, quindi computer vision e machine learning, e in passato, anche a San Francisco, mi sono concentrato sulla guida autonoma. Nel 2019 tornato in Italia e, con altri imprenditori, abbiamo creato Covision Lab, un centro di ricerca e sviluppo per l’intelligenza artificiale applicata alle industrie locali ed europee. Poi ci siamo concentrati sugli scanner 3D, attività che abbiamo scorporato, creando Covision Media», ha detto.
Questo è il presente di Covision Media, segnato da una crescita molto veloce in termini di business e di clienti, ma quali sono i progetti per il futuro? «Vedo diverse fasi, adesso noi vogliamo dominare il mercato del 3D scanning, questo vuol dire per noi tutto il mondo e-Com, e-Retail, e-Gaming. In futuro potremo guardare anche al mercato della robotica, noi vogliamo essere la soluzione per il 3D scanning nel mondo nei prossimi anni, perché abbiamo accesso alle competenze, siamo un’azienda che prevede la ricerca e sviluppo in campo AI. Vediamo un futuro in cui la prossima OpenAI può nascere in Italia», ha detto Tschimben.
I progetti per il futuro sono dunque ambiziosi, anche perché le potenziali applicazioni sono sostanzialmente infinite. Ma progetti ambiziosi devono anche essere finanziati: «L’azienda è ufficialmente nata il 9 febbraio di quest’anno, appunto con l’operazione di spin-off, ci siamo portati con noi dei clienti. Avevamo già ricavi solidi, perché il nostro modello di business è vendere e noleggiare gli scanner, che costano dai 280.000 euro e vanno fino ai 350.000 euro, ma poi facciamo pagare anche ogni singolo scan, che costa 100 euro. Noi abbiamo creato un modello di business che prevede una software licensing, che ci dà comunque dei ricavi importanti ogni mese, perché aziende come Adidas, Inditex, Meta, producono tanti scan», ha detto Tschimben, spiegando che «quindi noi, da un punto di vista di ricavi, possiamo sostenere il team che abbiamo adesso, che conta dieci persone. Abbiamo aperto un ufficio a New York, per sales e business development, ma vogliamo crescere, abbiamo invenzioni forti, quindi in questo momento siamo in fase di fundraising».