L’intervista: a tu per tu con il presidente di Unindustria Civitavecchia Cristiano Dionisi
Decarbonizzazione, straordinaria chance che il nostro territorio riesca ad accogliere importanti progetti industriali e che finalmente si possa registrare il decollo dello sviluppo e dell’occupazione: sono temi importanti che si trovano sul tappeto e dei quali ne parliamo col Presidente di Unindustria Civitavecchia Cristiano Dionisi.
Per quanto concerne il phase out del carbone di recente ha avuto modo di dichiarare che sarà indolore a patto che si sommi una pluralità di progetti. Quali a suo avviso i più urgenti?
“Quelli che rispettano in pieno le vocazioni del territorio con lo splendido risultato di poterlo proiettare verso il futuro in chiave innovativa e sostenibile”.
Al riguardo riteniamo che lei abbia un’idea ben precisa. Giusto?
“Non c’è dubbio. Penso infatti alle nuove energie, alla logistica e a tutte le progettualità che si riferiscono all’economia del mare e a quella circolare”. Sarebbe un gran bei sogno…
“Perché quell’odioso condizionale?
Dobbiamo credere con determinazione che la nostra diventi una zona pilota per i “piani” che risolvano a monte la questione dell’impatto ambientale”.
Be’, questa è musica per le orecchie di chi fino ad oggi ha dovuto fare i conti, e che conti, con l’inquinamento atmosferico. Le sue parole, gradevolissimo inno all’ottimismo, sono davvero importanti. E d’ora in avanti non ci sarà anima viva che non le custodisca dentro di sé.
“Sì, presumo che sia opportuno accarezzarlo quest’ottimismo. Finalmente, difatti, è stato attivato il tavolo del phase out, coordinato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per il quale siamo già entrati in una fase operativa insieme con la vice presidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli”.
Quindi un motivo in più per crederci…
“Dico soltanto che già dal prossimo mese di settembre potremo analizzare in dettaglio i tempi, i modi e la vera fattibilità dei progetti, passando da una fase di “desiderata” ad una più pragmatica e concreta”.
Tornando alla suddetta zona pilota, nella quale realizzare financo “programmi” che impegnino le varie aziende del cluster elettro meccanico su inedite attività, quante sono realmente le possibilità che un evento del genere veda la luce?
“Naturalmente non ho la sfera di cristallo, ma sono assai fiducioso. E la questione l’abbiamo affrontata al tavolo coordinato dal MIMI perché a mio avviso abbiamo tutte le condizioni favorevoli per centrare questo obiettivo”.
Insomma non ci manca niente…
“Negli anni si è strutturato un gruppo di imprese, che oggi rappresentano eccellenze proprio nel succitato settore elettromeccanico. Nel contempo vantiamo aziende leader pure in ambito portuale e pertanto sarebbe un suicidio se dilapidassimo un così importante patrimonio di competenze”.
Ci sono aree fruibili che suscitano un’irresistibile attrattività?
“Questo è un punto da affrontare e risolvere celermente. L’interesse di nuovi investitori cresce di giorno in giorno, ma non abbiamo zone disponibili e pronte per “abbracciare” gli eventuali progetti che vengono presentati. E’ una situazione paradossale”.
Problema enorme, le pare?
“Esatto, però l’impegno per risolverlo deve essere massimo. Ci sono, in effetti, centinaia di ettari che hanno l’enorme potenzialità di rappresentare un indiscutibile vantaggio competitivo del nostro territorio se solo fossero immediatamente in grado di accogliere nuovi insediamenti”,
Quindi, al riguardo, tocca alle istituzioni battere colpo ossia darsi da fare per sciogliere il nodo della destinazione delle stesse aree e della vincolistica di quelle retroportuali.
“Non può andare diversamente. Il tema è centrale e sia il Comune di Civitavecchia che la Regione Lazio hanno dichiarato di volerlo affrontare. Pertanto sembra che esista la ferrea volontà di superare un ostacolo così rilevante”.
Il nostro territorio potrà essere considerato “speciale” alla luce della decarbonizzazione?
“Sicuro. Ritengo che il Governo debba riconoscerne la strategicità tenendo appunto conto del percorso della decarbonizzazione”.
L’ottimismo non le manca, presidente.
“E’ la realtà che mi rende fiducioso”.
Significa che viviamo un momento propizio?
“Il tavolo dello scorso 26 luglio ha spalancato le porte alla effettiva possibilità di raccogliere il frutto degli enormi risultati conseguiti negli ultimi due anni. E cioè: il porto core, la perimetrazione di Civitavecchia nella Carta degli aiuti di Stato e l’ormai prossima istituzione della Zona Logistica Semplificata”.
Siamo dunque messi bene…
“Certo. Ora dobbiamo però capire se gli strumenti ricordati bastino per rivelarsi una potentissima calamità simile a quella delle ZES – Zone Economiche Speciali – del Sud Italia oppure ne servano altri”.
Le brillanti iniziative prese e che continua a prendere a livello parlamentare l’onorevole Alessandro Battilocchio non le fanno pensare che si stiano gettando solidissime basi per il decollo, in un futuro ormai prossimo, di sviluppo e di occupazione?
“Il mondo delle imprese apprezza molto quando la politica dialoga con le parti sociali, ne riconosca le necessità e si adopera per affrontare insieme le questioni più impellenti”.
Assai apprezzabile, dunque, l’assiduo lavoro del deputato “azzurro”. D’accordo?
“Decisamente. Anche perché significa che fondamentalmente ai temi dello sviluppo i nostri rappresentanti istituzionali rivolgono una grande attenzione. Che spinge a presagire il meglio del meglio”.
L’intervista completa, a cura di Giampiero Romiti per La Provincia Civitavecchia, è disponibile in allegato.