A otto anni dalla tragedia che devastò Amatrice serve ancora una spinta al processo di ricostruzione
COMUNICATO STAMPA
Rieti, 24 agosto 2024
“Sono passati otto anni dal terremoto che devastò Amatrice e colpì numerosi centri vicini, causando 299 morti. Il primo pensiero è per le vittime e per i loro familiari” dichiara Alessandro Di Venanzio, Presidente Unindustria Rieti.
“Il Sistema delle Imprese, sin da subito, è stato vicino alle popolazioni colpite. Non mi riferisco soltanto al grande lavoro svolto da tutte le maestranze coinvolte nel lavoro di prima urgenza come la rimozione delle macerie, ma ad atti concreti, come la sottoscrizione di sei milioni di euro (fatta insieme ai sindacati) in favore delle popolazioni colpite. Come Unindustria costante è stato l’impegno con i vari enti per accelerare le procedure e snellire il più possibile i processi burocratici”.
“Le ferite rimangono ancora aperte. Notiamo miglioramenti e accelerazioni, ma serve ancora una spinta al processo di ricostruzione. Non smetteremo mai di chiedere ancora più snellimento e velocizzazione della burocrazia. Abbiamo proposto anche per la zona del cratere l’attivazione di una Zls (zona logistica semplificata) che permetterebbe di creare condizioni più favorevoli in termini economici, finanziari ed amministrativi: una sorta di mini Zes per accedere ad autorizzazioni uniche e crediti d’imposta sugli investimenti”.
“Sono state circa 3.400, nel Lazio, le istanze di ricostruzione privata (tra danni lievi, danni gravi abitativi e danni gravi produttivi) presentate all’Usr (Ufficio speciale ricostruzione) nei Comuni del sisma. In quasi la metà dei casi il contributo è stato concesso (circa il 22%) e anche liquidato (un altro 25% circa), negli altri casi la pratica è ferma tra istruttorie e rettifiche. L’importo richiesto è stato di circa 1,36 miliardi di euro, quello riconosciuto è stato di circa 955 milioni di euro. Segno che la grande maggioranza delle istanze era fondata”.
“Va dato atto al lavoro fatto dal Commissario Castelli, ma serve accelerare ed è urgente contrastare lo spopolamento visto che nei Comuni del cratere si è passati da 630mila abitanti a 570mila. Va perciò nella giusta direzione la proposta del Commissario di una flat tax al 7% per i pensionati che decidano di trasferire la residenza dall’estero”.